È risaputo: nei gialli le impronte digitali giocano un ruolo decisivo. La scienza che si occupa del loro studio si chiama «dattiloscopia» (dal greco «daktylos» per dito e «skopein» per guardare) e permette di analizzare e confrontare le impronte digitali e palmari, ad esempio con le tracce ritrovate sul luogo di un reato. Perché queste caratteristiche biometriche sono così utili per identificare le persone? Semplice: in primo luogo sono inalterabili e restano uguali per tutta la vita. Le strutture distintive sulla parte inferiore delle dita, le cosiddette creste papillari, si sviluppano già nell’embrione e si riformano con precisione anche in caso di lesioni superficiali delle dita. In secondo luogo, sono uniche; anche i gemelli omozigoti hanno impronte digitali diverse. Questa combinazione di immutabilità e unicità rende le impronte digitali e palmari uno strumento eccellente per identificare in modo univoco le persone, sia vive che decedute.
Già nel 1913 venne creato un registro nazionale di polizia delle impronte digitali, oggi parleremmo di una banca dati. Il confronto delle impronte digitali è stato effettuato per decenni da esperte ed esperti con lente d’ingrandimento e schede dattiloscopiche. Un enorme passo avanti è stato fatto nel 1984 grazie all’introduzione del sistema automatico d’identificazione delle impronte digitali (AFIS). Da allora questa tecnologia in continua evoluzione viene impiegata per trattare il grande numero di richieste da parte di polizie comunali e cantonali, autorità federali e partner internazionali come Europol e Interpol. Tutti loro confidano nella qualità di AFIS e nel centro di competenza di fedpol per la dattiloscopia. Nei casi di confronti difficili di impronte digitali, come spesso accade per le tracce rinvenute sul luogo di un reato, la competenza umana è insostituibile. Nonostante la tecnologia di AFIS faciliti enormemente il processo, è l’esperta o l’esperto a effettuare l’analisi finale e convalidare i risultati.
AFIS e il centro di competenza di fedpol sono quindi elementi centrali del dispositivo di sicurezza della Svizzera: rapidi, precisi e indispensabili, anche in situazioni di crisi.
Ultima modifica 17.12.2024