Prestazioni del soccorso d’emergenza per richiedenti l’asilo respinti: situazione nel 2015

Berne. L’anno scorso 10 033 persone hanno beneficiato di prestazioni del soccorso d’emergenza in forma di alloggio, cibo, vestiti e cure mediche di base. Si tratta di una diminuzione del sei per cento rispetto all’anno precedente. I costi sono ammontati a un totale di 70,3 milioni di franchi. A Zurigo la fase di test per velocizzare le procedure d’asilo ha avuto effetti positivi anche per il soccorso d’emergenza: le persone sottoposte a procedura velocizzata ne hanno usufruito molto più raramente e per un periodo più breve rispetto alle persone sottoposte a procedura regolare.

I richiedenti l’asilo che devono lasciare la Svizzera ricevono soccorso d’emergenza; ciò può accadere in seguito a una decisione d’asilo negativa o di non entrata nel merito (NEM). Inoltre dal 2014 chi ha presentato in Svizzera una domanda multipla, riceve soltanto soccorso d’emergenza e nessuna prestazione d’aiuto sociale.

La strategia per il trattamento delle domande d’asilo della Segreteria di Stato della migrazione (SEM), che dà priorità alle domande d’asilo presumibilmente senza speranze, ha effetti positivi anche sul soccorso d’emergenza. Infatti, rispetto all’anno precedente è diminuito il numero di beneficiari del soccorso d’emergenza provenienti da Paesi con basso tasso di riconoscimento, soprattutto Nigeria, Marocco, Algeria, Tunisia, Serbia e Kosovo; sono invece aumentati i beneficiari eritrei, afgani ed etiopi. Per la maggioranza di loro la SEM ha presentato una decisione di non entrata nel merito nell’ambito della procedura di Dublino.

Meno beneficiari di soccorso d’emergenza e di lunga durata, meno costi

Nel 2015, 10 033 persone hanno ricevuto soccorso d’emergenza durante una media di 129 giorni. Rispetto all’anno precedente il numero dei beneficiari è diminuito del seiper cento, mentre il numero delle persone che usufruiscono del soccorso d’emergenza da più di un anno (i cosiddetti beneficiari di lunga durata) è diminuito del sette per cento.

Dal 2008, per ogni decisione passata in giudicato con termine di partenza, la Confederazione versa ai Cantoni una somma forfettaria di circa 6100 franchi, volta a coprire i costi finché gli interessati non lasciano la Svizzera. Nel 2015 la SEM ha emanato un maggior numero di decisioni rispetto all’anno precedente. Pertanto le indennità della Confederazione sono aumentate del nove per cento per un totale di 56,9 milioni di franchi. Nel 2015 i costi del soccorso d’emergenza a carico dei Cantoni sono ammontati a circa 70,3 milioni di franchi, ossia il 4,6 per cento in meno rispetto al 2014.

Dal 1˚ gennaio 2008 alla fine del 2015 i Cantoni hanno stanziato 436 milioni di franchi per il soccorso d’emergenza; per questa spesa la Confederazione ha versato loro indennità pari a 490 milioni di franchi. A conti fatti le indennità versate ai Cantoni hanno superato i costi per un ammontare di 54 milioni di franchi. Con queste riserve andranno coperte future prestazioni del soccorso d’emergenza per persone la cui decisione è passata in giudicato tra il 2008 e il 2015.

Fase di test a Zurigo: conseguenze per il soccorso d’emergenza

La fase di test a Zurigo ha avuto ripercussioni positive sul soccorso d’emergenza. Le persone che dal 2014 sono sottoposte alla procedura velocizzata nell’ambito della fase di test usufruiscono del soccorso d’emergenza molto più raramente e per un periodo più breve rispetto alle persone sottoposte a procedura regolare. Nel 2015 l’8,5 per cento di tutte le persone obbligate a partire durante la fase di test ha beneficiato in media di 55 giorni di soccorso d’emergenza. Nell’ambito della procedura regolare, il 52 per cento delle persone obbligate a partire dopo una domanda d’asilo presentata dal 2014 in poi ha usufruito del soccorso d’emergenza per una media di 106 giorni.

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Ultima modifica 07.07.2016

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