Il sostengo della Svizzera alla Grecia in materia di asilo è incentrato principalmente sull’aiuto sul posto. Recentemente, il Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP) ha intensificato il suo impegno stanziando un credito supplementare di 1,1 milioni di franchi per la realizzazione di progetti di organizzazioni di aiuto rivolti principalmente a bambini e adolescenti che vivono nei campi profughi sulle isole greche nel Mare Egeo.
Oltre all’aiuto in loco, lo scorso gennaio la Svizzera ha proposto alla Grecia di accogliere, in base al Regolamento Dublino III, RMNA con legami familiari nel suo territorio. La Segreteria di Stato della migrazione (SEM) ha ricevuto e accettato domande di presa in carico relative a 23 minorenni non accompagnati bloccati in campi profughi. Si tratta di 18 ragazzi e 5 ragazze d’età compresa tra i 10 e i 17 anni, perlopiù afgani, eccetto due cittadini della Repubblica Democratica del Congo.
La SEM ha organizzato il trasferimento dei bambini e degli adolescenti nonché il ricongiungimento con i membri della loro famiglia che vivono in Svizzera in collaborazione con l’Ambasciata di Svizzera ad Atene e le autorità greche. Il trasferimento è avvenuto nel rispetto delle prescrizioni dell’Ufficio federale della sanità pubblica connesse al coronavirus.
Accoglienza in più tappe
Per evitare la propagazione del coronavirus i 23 minorenni non accompagnati arrivati in Svizzera sono messi in quarantena per circa 14 giorni. Dopo il confinamento, i bambini e gli adolescenti saranno trasferiti nel centro federale per richiedenti l’asilo (CFA) più vicino alla regione in cui vivono i loro familiari. Dopo l’esecuzione della procedura d’asilo, i minorenni saranno assegnati ai Cantoni, che si occuperanno del loro collocamento e alloggio.
Ultima modifica 16.05.2020
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